Negli ultimi mesi Paolo Grassi, Christian Parolari e il sottoscritto hanno dedicato competenze, energie (moltissime), amore e denaro a questa ambiziosa pubblicazione che tratta temi purtroppo sempre più caldi.
Se ne avete piacere
la presentiamo MARTEDI' 15/12 al The Family, Circolo di Albizzate (via XX Settembre).
Sul palco, a tenerci compagnia dopo la presentazione, Tony Clifton (aka Luca Gambacorta, ex Frozen Farmer, ora Little Creatures e Faya Freedom). In vendita (per finanziare il progetto, qualora lo vogliate) molto materiale fotografico, grafico, editoriale.
ABSTRACT PROGETTO:
"Un’esperienza di ricerca sociale partecipativa e, allo stesso tempo, un esperimento di fotografia documentarista.
“L’Europa deporta” nasce dall’esigenza di un gruppo di rifugiati politici ospitati presso una struttura della provincia di Varese di informare circa la legislazione europea in materia di asilo politico. Per far sapere che un assurdo regolamento comunitario obbliga i richiedenti asilo a tornare nel primo paese europeo in cui hanno fatto ingresso – in sostanza deportandoli – aspettando che i lenti tempi burocratici facciano il proprio corso.
Il libro riporta la storia del viaggio di cinque ragazzi e vi associa un lavoro fotografico.
La parte visuale del testo rifugge però il sensazionalismo, sostituendovi consapevolmente il distacco della tecnica dello still life: oggetti simbolo scelti da alcuni richiedenti asilo per rappresentare il proprio bagaglio lungo il cammino."
Se ne avete piacere
la presentiamo MARTEDI' 15/12 al The Family, Circolo di Albizzate (via XX Settembre).
Sul palco, a tenerci compagnia dopo la presentazione, Tony Clifton (aka Luca Gambacorta, ex Frozen Farmer, ora Little Creatures e Faya Freedom). In vendita (per finanziare il progetto, qualora lo vogliate) molto materiale fotografico, grafico, editoriale.
ABSTRACT PROGETTO:
"Un’esperienza di ricerca sociale partecipativa e, allo stesso tempo, un esperimento di fotografia documentarista.
“L’Europa deporta” nasce dall’esigenza di un gruppo di rifugiati politici ospitati presso una struttura della provincia di Varese di informare circa la legislazione europea in materia di asilo politico. Per far sapere che un assurdo regolamento comunitario obbliga i richiedenti asilo a tornare nel primo paese europeo in cui hanno fatto ingresso – in sostanza deportandoli – aspettando che i lenti tempi burocratici facciano il proprio corso.
Il libro riporta la storia del viaggio di cinque ragazzi e vi associa un lavoro fotografico.
La parte visuale del testo rifugge però il sensazionalismo, sostituendovi consapevolmente il distacco della tecnica dello still life: oggetti simbolo scelti da alcuni richiedenti asilo per rappresentare il proprio bagaglio lungo il cammino."
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